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"Among the Sleep" pt2: Conclusioni

Benvenuti in questo nuovo capitolo della rubrica "Recommended Games", rubrica dove vi consiglierĆ² vari giochi, per lo piĆ¹ poco conosciuti, che sono riusciti ad impressionarmi giĆ  dalle prime ore di gioco. Da notare che ogni episodio potrebbe essere diviso in piĆ¹ parti: una parte iniziale dove vi espongo le mie considerazione "a caldo", ed una seconda dove vi espongo le mie considerazioni finali a gioco concluso. In questo modo spero vivamente di riuscire a farvi scoprire qualche titolo interessante.

Quest'oggi concluderemo con Among the sleep. (Per leggere le impressioni a caldo sul titolo clicca qui: LINK)
Ammetto che non ho molto altro da dire su questo titolo che non abbia detto nell'episodio #3.0, in quanto il gioco non dura molto e le meccaniche/considerazioni sulla parte tecnica rimangono inalterate. Mi concentrerĆ² dunque su quella che ĆØ la mia considerazione riguardo la costruzione e l'impostazione della storia, e sulle emozioni che ho provato giocando.

Among the sleep ĆØ un gioco cattivo per il giocatore, piĆ¹ di quanto lo sia per la protagonista. Il mondo ĆØ visto attraverso i suoi occhi, con oggetti grandi e pesanti, canzoncine, colori, animaletti parlanti. Quello che la bambina vive ĆØ un dramma familiare che si ripercuote sulla sua psiche attraverso figure mostruose, tremori, strani suoni, distorsione della realtĆ .
Tutto ciĆ² avviene perĆ² a livello inconscio, in quanto la bambina ha solo 2 anni, e non puĆ² elaborare e razionalizzare certi eventi o recepire il significato di alcuni oggetti/azioni. Quello che fa ĆØ semplicemente filtrare e modellare ciĆ² che vive attraverso la sua limitata conoscenza e la sua acerba capacitĆ  intellettuale.

Ed ĆØ qui che introduco ciĆ² che mi ha davvero inquietato e colpito emotivamente: il giocatore, a differenza della protagonista del gioco, recepisce tutto quanto attraverso la sensibilitĆ  e l'intelletto di una persona cresciuta
Giocando ho man mano associato comuni oggetti, semplici disegni, apparizioni, colori, suoni a situazioni concrete, reali, sciogliendo i nodi delle proiezioni della piccola bambina. 
Lei inconsciamente crea delle visioni, noi le afferriamo. E la nostra razionalitĆ  fa di quello che vediamo un vero e proprio percorso terribile, attraverso disegni sui muri e su fogli apparentemente casuali, ma che rivelano importanti dettagli che si aggiungono ad un puzzle la cui immagine non ĆØ tra le piĆ¹ felici. 

Il finale del gioco ĆØ interpretabile sotto due punti di vista, diametralmente opposti tra loro.
Questo da una spinta emotiva in piĆ¹ al titolo, che puĆ² essere recepito in modi diversi a seconda della sensibilitĆ  di ogni giocatore, a seconda del suo modo di vedere e intendere le proiezioni mentali della bambina, che essendo appunto molto piccola, ha una visione non chiara di ciĆ² che ĆØ bene e di ciĆ² che ĆØ male. E noi vedremo entrambe le cose durante il gioco. La speranza di un finale drammatico o gioioso sta tutto nelle nostre mani... O meglio, nelle nostre menti.

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