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Crisi in sei scene: prendi i soldi e scappa, Woody!


SCHEDA



  • TITOLO: Crisi in sei scene (Crisis in six scene)
  • DATA DI USCITA: 2016
  • STAGIONI: 1
  • EPISODI: 6
  • DURATA DEGLI EPISODI: 20'

  • Una hippie in fuga ricercata dalla polizia si rifugia a casa di un'anziana coppia sconvolgendo la loro tranquilla vita familiare portando caos e idee rivoluzionarie. Una premessa interessante, soprattutto se è Woody Allen a scriverne. 

    Uno dei più grandi registi e sceneggiatori della storia del cinema che – con film dalla durata media di 90 minuti – si cimenta nella direzione di 6 episodi (da 20 minuti) di una serie TV. Una premessa preoccupante.
    Allen non ha mai avuto a che fare con la serialità in televisione prima d'ora, e non mancò di ammettere in più di una occasione che non riuscì a gestire per niente tale medium: facile da notare, infatti, la poca consistenza di Crisi in sei scene. Non è certo la durata il problema, quanto la necessità implicita di dover "spezzare" una storia in più episodi: è infatti percepibile in ogni puntata quanto Allen abbia scritto sostanzialmente un film spartito in più frammenti. 


    Certo non mancano le interessanti trovate sul piano della sceneggiatura, i dialoghi spesso molto divertenti e le battute nel pieno stile di questo newyorkese che alla sua età proprio non ne vuole sapere di fermarsi; i veri problemi, come detto sopra, stanno proprio nel "mezzo di comunicazione": la capacità del regista di rendere le sue opere essenziali nella forma viene purtroppo bloccata dalla necessità di dividere ogni episodio nei comuni tre atti. Così facendo i veloci scambi tra i personaggi e la tendenza di Woody Allen a rendere tutto carico e sopra le righe diventa ripetitiva e noiosa: i dialoghi sembrano ripetersi, le situazioni procedere allo stesso modo in rapida sequenza e la storia diventare sciocca. Di certo non c'è nulla di nuovo nell'idea alla base di Crisi in sei scene; ciò che ha sempre contraddistinto però le sue opere è stata la sua incredibile verve la quale ha sempre consentito lui di approcciarsi in maniera intelligente e non scontata ai diversi temi trattati (con le – poche – dovute eccezioni). 
    Con l'ossessiva insistenza di questa serie TV nel tornare sugli stessi discorsi si vuole semplicemente andare avanti e sperare che finisca presto (certo non aiuta la fastidiosa Miley Cyrus).



    Beninteso, non è un disastro totale e non è di certo una grossa perdita di tempo (dura 2 ore – all'incirca): è un prodotto che potrebbe interessare ad un completista dell'opera di Allen (proprio come chi in questo momento sta scrivendo) ma che probabilmente non darà nulla – se non in qualche isolato momento e nell'ultima puntata – a chi cerca qualcosa di interessante uscito fuori dalla mano dell'artista.
    Non si troverà neanche, in Crisi in sei scene, il tocco registico tipico dei suoi film: una staticità e una piattezza incredibile, stemperate forse leggermente da una buona fotografia che non basta però a camuffare il fatto che la TV non sia proprio il suo "habitat naturale": l'uomo che scrive – e di cui si sta scrivendo – non può essere scisso dall'uomo che gira; la comicità è fatta – oltre che di battute e situazioni – di tempi: grazie alla gestione del tempo cinematografico la sua comicità assume valore e diventa indissolubile dal cinema. Una comicità per il cinema, non per la TV.

    Nota: apprezzo tanto il fatto che Woody Allen riesca ancora a scrivere con la stessa scioltezza di quarant'anni fa. Indubbiamente è facilissimo avere, con lui, la sensazione di sentire qualcosa di già sentito (considerando la media di un film all'anno), in particolare dall'inizio del nuovo millennio (fatta qualche eccezione) e soprattutto in questa serie TV. Chi è come me nei confronti di questo divertentissimo e ipocondriaco omino non può far altro che essere grato di avere un suo ulteriore prodotto, seppur debole. Perlomeno è stato pagato tanto per girare questi 6 episodi. Citando uno dei suoi film primi film: "Prendi i soldi e scappa", Woody!



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