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Last day of June: non esaltiamo le piccolezze.


Last day of June, puzzle-game\avventura grafica del 2017 sviluppato dalla Ovosonico. Un gioco che ha fatto parlare molto bene di sé nelle ultime settimane ma che personalmente mi ha destato qualche dubbio.

Il gioco narra della storia d'amore fra Carl e June che purtroppo si interrompe bruscamente a causa di un tragico incidente in auto nel quale June muore e Carl rimane paralizzato dalla vita in giù. Il pover'uomo rivivrà allora i ricordi dei compaesani presenti in quel tragico giorno. Ognuno di essi potenzialmente è la causa dell'incidente ma impersonando i vari personaggi e sistemando alcune cose nei loro ricordi, che sono strettamente legati l'uno all'altro, Carl sembra trovare una soluzione a questo incidente, quasi come se potesse farlo svanire, ma noi tutti sappiamo che è impossibile evitare l'inevitabile.


Come si può facilmente immaginare il gioco ha una forte carica emotiva e riesce a farci percepire tutta la rabbia e la tristezza di Carl anche senza parole, perché si, il gioco è quasi del tutto muto ed anche se è realizzato in pixel art riesce a fare trasparire con una facilità unica ogni singola emozione provata dai personaggi.
Come dicevo però, il gioco mi ha destato qualche dubbio. E' vero, la trama è molto coinvolgente, supportata anche da un comparto audiovisivo che non ha nulla da invidiare a quelli più "sviluppati", ma i videogiochi hanno anche un gameplay e in questo caso stiamo parlando di un gameplay semplicissimo e ridotto ai minimi termini: dopo un po' diventa persino ripetitivo e non nascondo il fatto che ad un certo punto mi sono anche annoiato. Il tutto è ovviamente attenuato dalla durata – stiamo parlando di 2 ore circa di gioco – ma questa non può essere una giustificazione.

Spesso e volentieri noto che giochi simili vengono esaltati all'inverosimile e non mi sta bene, sembra quasi che si vada a sminuire il concetto di "videogioco" andando ad analizzare solo gli aspetti che ci fanno più comodo evitandone i punti deboli. Non dico che sia brutto da vivere un gioco del genere ma vorrei che teneste sempre presente che stiamo parlando di videogiochi, non di cinema.

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